Hey ciao! 👋, mi chiamo Diego!
Ciao, sono un giornalista e scrivo dall'Italia. Mi piace condividere quello che so devaradise.com, soprattutto con progetti collaterali come questo. Sono anche attivo su dev.to e twitter.
Questo blog è nato per pubblicare alcune riflessioni e analisi che compio in ambito geopolitico e storico. Non sono un professionista, ma mi piace provare a capire diversii argomenti. Per questo progetto ho utilizzato Netlify, Vercel, or Cloudflare Pages.
Mi chiamo Diego Remaggi, e sono un giornalista che ha deciso di vivere fuori dal rumore — letteralmente. Vivo in Lunigiana, in un piccolo paese immerso nei boschi, tra asinelli, pini e silenzi utili per ascoltare il mondo gridare da lontano. Mi occupo di informazione, geopolitica e investigazione digitale. Ogni giorno setaccio canali Telegram, feed RSS, fonti OSINT e archivi storici per raccontare ciò che accade dietro i comunicati ufficiali e le versioni di comodo. Studio guerre — quelle passate, quelle presenti, e quelle ibride che non si vedono nei telegiornali.
Dirigo Eco della Lunigiana, un giornale locale che resiste alle lusinghe del copy-paste. Ma oltre a questo, costruisco dashboard, vault, strumenti, archivi. Colleziono verità , o almeno tentativi ragionati. Sono ateo, atlantista, filo-israeliano, filo-ucraino. Credo nella libertà di informare e nella responsabilità di capire. Ho una collezione di libri storici sul nazismo che consulto con lo stesso rispetto con cui si maneggiano gli esplosivi: per non dimenticare, e per non farsi male.
Programmo (quando serve), dockerizzo, self-hosto e archivio. Il mio NAS ha dischi con nomi sovietici (Glasnost, Perestrojka, Gorbaciov) ma dentro ci gira Plex, Roon e un archivio FLAC ECM da far tremare le fondamenta del jazz nordico. Mi muovo tra Notion, Obsidian e SilverBullet come tra le stanze di una redazione segreta. Ho chiamato Porcospino il mio alter ego satirico, ma dietro la scorza ironica c’è solo un bisogno urgente di dire le cose per come stanno, con parole semplici, dritte, senza fronzoli. Se non mi leggi, spero almeno tu mi capisca. (O abbia visto tutti i film di Tarkovski)
Ho un debole per i volti intelligenti che popolano le serie di spionaggio contemporanee. Anjli Mohindra è stata per anni il mio riferimento culturale in fatto di eleganza operativa, ma di recente ho ceduto al fascino letale di Niv Sultan, dopo due stagioni passate con lei sotto falsa identità nelle strade di Teheran. Mi piacciono le donne che sanno usare una VPN, uno sguardo ambiguo e, se serve, un’arma silenziata.