Srebrenica - Operazione Krivaja

Srebrenica - Operazione Krivaja

I bombardamenti su Srebrenica iniziati il 6 luglio 1995 furono l’apice di un’iniziativa che iniziò diversi mesi prima, presa in esame dalla leadership politica serbo-bosniaca. Lo scopo era quello di rendere sempre più insostenibili le condizioni di vita nelle enclavi orientali della Bosnia, limitando - tra le altre cose - carburante e provviste utili per l’approvvigionamento della popolazione e dei militari dell’ONU posti a difesa della valle. Implicitamente però, lo scopo delle azioni era quello di ridurre fisicamente le dimensioni di tutte le enclavi. Krivaja-95 fu il nome dato all’operazione che doveva ridurre l’area fisica dell’enclave di Srebrenica e isolarla dalla vicina enclave di Žepa secondo l’ordine dato l’8 marzo 1995 dal presidente della Republika Srpska Radovan Karadžić, che firmò la Direttiva numero 7. Le direttive erano chiare:

completare la separazione fisica di Srebrenica da Žepa il più presto possibile, impedendo anche la comunicazione tra individui nelle due enclavi. Attraverso operazioni di combattimento pianificate e ben ponderate, creare una situazione insopportabile di totale insicurezza senza speranza di ulteriore sopravvivenza o vita per gli abitanti di Srebrenica

All’epoca dei fatti il generale di divisione Milenko Živanović era il comandante del Corpo Drina; il capo di stato maggiore e vicecomandante era il generale di divisione Radislav Krstic (ebbe un ruolo centrale e secondo il tribunale internazionale per l’ex-Jugoslavia, era coinvolto nella pianificazione ed esecuzione del trasporto dei musulmani dall’area di Potočari); la I brigata di fanteria Zvornik era sotto il comando del tenente colonnello Vinko Pandurevic e la la I brigata di fanteria leggera Bratunac era sotto il comando del colonnello Vidoje Vlagojevic. Tutti ebbero un ruolo nella violenta operazione dell’estate 1995. Il 2 luglio 1995, il generale-maggiore Živanović, comandante del Corpo della Drina, firmò due ordini cruciali:

  • Ordine Preparatorio No. 1: Allertava le unità sulle operazioni imminenti riguardanti le enclavi;
  • Ordine Operativo No. 1: Intitolato “Ordine per Operazioni di Combattimento Attive No. 1”, copriva la condotta di “Krivaja-95”.

people Srebrenica

I primi bersagli dei bombardamenti serbo-bosniaci furono le posizioni musulmane cui seguirono poi i posti di osservazione dell’UNPROFOR. Lo scopo era quello di liberare le zone senza sparare direttamente ai soldati olandesi dell’ONU, in questo modo le truppe del Corpo Drina riuscirono ad avanzare ed occuparono il posto di ossservazione Foxtrot. L’8 luglio 1995 alle ore 15:15 le truppe olandesi in ritirata furono fermate da un blocco stradale di civili bosniaci. I rifugiati, disperati, volevano che i soldati dell’ONU rimanessero in posizione per continuare a proteggere l’enclave. Durante la confusione che seguì, un civile lanciò una granata contro una postazione Dutchbat, causando la morte di un soldato olandese. I combattenti bosniaci musulmani chiesero ai caschi blu dell’ONU di riavere le armi consegnate in precedenza, ma fu loro negato.

Al comando della Dutchbat III vi era il tenente colonnello olandese Thom Karremans. Sotto di lui un contingente di 400 soldati che dovevano garantire la sicurezza dell’enclave.